sabato 2 maggio 2015

Primo Maggio 2015 - Milano

Non avrei mai pensato di scrivere un simile post su questo blog, ma l'indignazione è tanta e la rabbia deve pur trovare una propria valvola di sfogo.
Ieri un gruppo di incappucciati ha messo a ferro e fuoco alcune vie di Milano durante una manifestazione alla quale hanno preso parte migliaia di persone che con spirito unitario e democratico hanno voluto dire il proprio no al modo con cui in questi anni è stata portata avanti tutta la questione dell'Expo: intrecci tra finanza, affari e sistemi di corruzione hanno mostrato per l'ennesima volta, un volto dell'Italia, che tutti quanti noi vorremmo fosse cambiato; ma ... pochi incappucciati si sono presa la scena, devastando quelli che ai loro occhi sono  i simboli dell'attuale sistema neoliberista (banche, agenzie di lavoro interinale, ... e altri simpatici emblemi del nuovo che avanza e rade a zero l'umanità). Non voglio dare un giudizio sull'operato politico di coloro che hanno devastato, né tanto meno fare valutazioni sulle forze dell'ordine che hanno fronteggiato i manifestanti. Per me è normale che quando si va in piazza a manifestare, ci sia la polizia che faccia il suo lavoro e non mi sono mai lamentato per le manganellate, fanno parte dell'ordine delle cose esistenti e non tenerne conto è un grave errore politico.  Quello che mi indigna è altro: è l'uso strumentale che è stato fatto di questa violenza che solo una percentuale minima dei manifestanti ha esercitato. Ieri ho visto la tv di regime, pennivendoli che finalmente anziché fare inchiesta, essere voce critica, potevano esercitarsi nella loro solita e sicura attività preferita, quella per la quale sono da sempre in tv e sulla carta stampata a larga tiratura: la zerbinaggine decerebrata e lautamente remunerata dai loro padroni proprietari di televisione e giornali (compresa la mamma rai). Improvvisamente tutti uniti (berlusconiani, leghisti, antiberlusconiani, fascisti, renziani di antica e nuova fedeltà, grillini pro e contro grillo ... ) contro il grave pericolo che minaccia la patria.
Mi sono sentito offeso nel vedere sbandiarate, senza nessuna valutazione critica da parte dei signori giornalisti, le dichiarazioni di democrazia date da personaggi che pubblicamente dichiarano di voler bruciare i rom, che pubblicamente affermano di voler affondare i barconi pieni di migranti, figli della guerra; mi sono sentito insultato, nella mia intelligenza, nel vedere un nugolo di personaggi responsabili della corruzione che ha attraversato questo paese negli ultimi quarant'anni dare lezione di democrazia e giustizia a chi combatte quotidianamente contro la mafia - e parlo della mafia che usa tritolo e finanza; mi sono sentito violentato nella mia memoria storica nel vedere presentato l'Expo come la soluzione dei mali del pianeta e non aver sentito una sola parola sul ruolo delle multinazioni che affamano l'Africa con le loro sementi ibride e i loro concimi avvelenati.
Ci sono tante cose (forse un universo!) che mi dividono dai presunti anarchici che ieri hanno devastato Milano, e mi piacerebbe discutere con loro di tattica e strategia rivoluzionaria, ...  ma se tutto sta andando a rotoli la colpa non è di quattro Black Block, ma di un sistema di potere che cancella la memoria per riprendersi in mano un mondo che tanti anni fa qualcun ha provato a rendere più libero e migliore di quello che era.
Contro l'introduzione di norme che vogliono vietare il diritto di manifestazione, contro un sistema di controllo che si fonda sulla sistematica manipolazione della verità vi propongo una canzone di più di quarant'anni fa ... ma ancora dannatamente attuale.

Canzone del maggio (Fabrizio De Andrè)

 
Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credevi assolti
siete lo stesso coinvolti.

Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le pantere
ci mordevano il sedere
lasciamoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.

E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se credete ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.

Io sto con chi lotta!

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