Cronologia del Colonialismo Italiano
Si postano due documenti che vanno integrati tra loro.Una relativo alla cronologia del Colonialismo Italiano (concentrarsi sul periodo precedente alla prima guerra mondiale) l'altro riguardante la Conferenza di berlino del 1884 - 85.
Buon studio.
Cronologia
colonialismo italiano
1869
2
ottobre, Il governo guidato da Luigi Federico Menabrea stipula un
trattato segreto per comprare
un
terreno o una baia o una rada sulle coste dell'Africa o dell'Asia per
far nascere il colonialismo
italiano.
15
novembre, Acquisto della Baia di Assab in Eritrea da parte della
società Rubattino di Genova.
Quale
è l'importanza strategica di tale insediamento? (Guardare una
cartina dell'Africa e capire la
posizione
strategica nel commercio marittimo tra Oriente e Mediterraneo)
1870
febbraio,
Giuseppe Sapeto diventa agente commerciale della società genovese
Rubattino ad
Assab.
13
marzo, la bandiera italiana viene issata per la prima volta ad Assab
dopo tre salve di
cannone
della nave Africa e vengono fissati con dei pali in legno i confini
del possedimento.
Contesto:
prima conferenza o congresso di Berlino:
Congresso
e Conferenza Berlino 1878
Il
congresso di Berlino si aprì il 12 giugno e durò fino al 13 di
luglio 1878.
Bismarck
e politica tedesca fondata sull'equilibrio germanico
problema:
sfaldamento impero ottomano e guerra Tra Turchia e Russia (1877)
obiettivi
russi:
sbocco
mediterraneo
allargamento
nei balcani
(Bosnia,
Erzegovina, Bulgaria, Serbia ... )
Trattato
di Santo Stefano (1877) i russi avevano preso l'egemonia sui Balcani
scatenando
l'ira di Austria (balcani) e Inghilterra (mediterraneo)
Germania
cerca l'egemonia politica sull'Europa e fa da ago della bilancia
Protagonisti
politici:
Germania
(Bismarck)
G.
Andrassy (Austria-Ungheria),
Gorcakov
(Russia)
Disraeli
(Gran Bretagna)
scavalcando
Francia, Turchia e Italia.
La
vittoria russa fu ridimensionata:
Romania,
Serbia, Montenegro e Bulgaria furono stati indipendenti, (fuori dalla
logica
dell'annessione
russa, anche se quest'ultima aveva una forte egemonia su di essi)
soprattutto
la Bulgaria fu ridotta di molto
la
Bosnia-Erzegovina passa sotto l'amministrazione temporanea
(occupazione) dell'Austria
Cipro
agli inglesi;
la
Russia prende la Bessarabia (confini Rumeni)
L'Italia
fece la politica delle mani pulite con l'obiettivo di essere
accettata tra le grandi potenze eavere la Tunisia.
Finisce
di fatto il patto dei tre imperatori e la Russia si avvicina a
Francia e Gran Bretagna.
1879
dicembre, il governo guidato da Agostino Depretis insedia un
comandante nella Baia di
Assab.
1881
- Schiaffo di Tunisi, la Tunisia diventa protettorato francese.
1882
- Il governo guidato da
Agostino Depretis compra la Baia di Assab
dalla Rubattino per 104.100 lire.
NB:
stipula accordo Triplice Alleanza. Perché?
1885
- Contesto: seconda conferenza o congresso di Berlino (guarda
documento sulla conferenza di
Berlino
1884-85)
5
febbraio, occupazione di Massaua in Eritrea.
Viene
stipulato il primo accordo tra il sultano di Zanzibar e l'Italia per
ottenere il protettorato
sulla
Somalia.
agosto,
occupazione di Saati a 30 km da Massaua.
1886
novembre,
occupazione di Uaà a 40 km a sud di Massaua, proteste del negus
Giovanni IV
d'Etiopia.
1887
25
gennaio, il ras Alula, generale del negus Giovanni IV d'Etiopia,
attacca il presidio italiano
di
Saati, ma viene respinto
26
gennaio, Battaglia di Dogali, 548 soldati italiani guidati dal
colonnello Tommaso De
Cristoforis,
inviati in soccorso al presidio di Saati, sono sterminati dalle
truppe irregolari del
ras
Alula a Dogali, 20 km a ovest di Massaua. Il presidio di Saati viene
sgombrato.
ottobre,
giunge dall'Italia un corpo di spedizione di 20.000 uomini al comando
del generale
Alessandro
Asinari di San Marzano.
1888
1
febbraio, rioccupazione del presidio di Saati.
marzo,
l'esercito del negus Giovanni giunge davanti Saati, fronteggiando le
truppe del corpo
di
spedizione italiano. Si ritira incontrastato ai primi di aprile.
1889
8
febbraio, il sultanato di Obbia diviene un protettorato italiano.
2
maggio, Italia e Etiopia stipulano il Trattato di Uccialli, viene riconosciuta dall'Etiopia l'Eritrea
come colonia italiana e l'Etiopia "consente di servirsi"
dell'Italia in politica estera.
7
aprile, il sultanato di Migiurtinia diviene un protettorato
italiano.
26
luglio, le truppe del "barambaras" Kafil, fedeli
all'Italia, occupano Cheren.
3
agosto, occupazione di Asmara.
8
agosto, sconfitta italiana nella battaglia di Saganeiti ad opera di
ribelli eritrei.
1890
Nasce
la colonia dell'Eritrea con capoluogo Massaua.
1892
12
agosto, accordo tra il sultano di Zanzibar e l'Italia, l'Italia
riceve in affitto i porti di
Uarscec,
Mogadiscio, Merca, Brava e territori circostanti per 25 anni. Scaduti
i 25 anni
l'Italia
poteva rinnovare la convenzione per altri 25. Il canone annuo da
corrispondere al
sultano
era di 160.000 rupie, ridotte poi a 120.000.
1893
21
dicembre, vittoria italiana nella battaglia di Agordat contro le
truppe madhiste sudanesi.
1894
16
luglio, occupazione di Cassala in Sudan che passa alla colonia
dell'Eritrea.
dicembre,
rivolta nella regione eritrea dell'Acchelè-Guzai, repressa il 18
dicembre con la
vittoria
italiana sui ribelli a Balai.
1895
gennaio,
invasione italiana della regione di Tigrè.
12
gennaio, vittoria italiana nella battaglia di Coatit contro le truppe
di Ras Mangascià,
sovrano
del Tigrè.
marzo,
occupazione di Adigrat, Aksum e Macallè.
9
ottobre, le truppe di ras Mangascià sono definitivamente disperse a
Debra Ailà dopo un
breve
combattimento.
1
dicembre, inizio della Guerra di Abissinia contro l'Etiopia.
7
dicembre, Battaglia dell'Amba Alagi sull'Amba Alagi, il presidio
italiano comandato dal
Maggiore
Pietro Toselli viene completamente annientato dall'esercito etiope.
20
dicembre, inizia l'assedio di Macallè.
1896
21
gennaio, il presidio di Macallè riceve l'ordine di consegnare il
forte agli etiopi in cambio
del
salvacondotto per rientrare nelle linee italiane.
febbraio,
i madhisti iniziano l'assedio di Cassala.
1
marzo, Battaglia di Adua ad Adua tra le forze italiane, comandate
dal tenente generale Oreste
Baratieri, e l'esercito del negus Menelik II; pesante disfatta
italiana e annientamento del
corpo di spedizione.
Il presidio di Adigrat è assediato dagli
etiopi.
7
marzo, i madisthi levano l'assedio a Cassala.
4
maggio, le truppe italiane, ora al comando del generale Antonio
Baldissera, levano
l'assedio
al presidio di Adigrat.
ottobre,
con il trattato di Addis Abeba si conclude la Guerra di Abissinia,
viene fissato parte
del
confine tra Eritrea e Etiopia su Setit, ma non viene fissato il
confine nella Dancalia.
1897
Il
capoluogo del Governo dell'Eritrea viene trasferito da Massaua ad
Asmara.
25
dicembre, Cassala passa agli inglesi con un trattato.
1902
Dopo
la Rivolta dei Boxer in Cina all'Italia viene garantita la
concessione di Tientsin.
1905
Nasce
la Somalia Italiana con capoluogo Mogadiscio
13
gennaio, accordo tra Italia e Regno Unito che rappresenta il
sultano del Zanzibar,
vengono
riscattati quattro porti della Somalia e viene preso un affitto un
terreno nella baia di
Chisimaio.
Congresso
di Asmara
1906
l'Italia
ottiene dal sultano di Zanzibar la costa meridionale della Somalia,
con i protettorati di
Obbia
e Migiurtinia.
24
agosto, vittoria italiana a Gilib contro i ribelli somali.
Nasce
l'Istituto Italiano Coloniale ( ICI )
1908
2
marzo, il capitano Vitali alla testa di 500 ascari batte a Dongab in
Somalia i ribelli Bimal.
12
luglio, Il maggiore Di Giorgio occupa Merca, scontro a Merere con i
ribelli e il villaggio
viene
incenditato dagli italiani.
1911
28
settembre, inizia la Guerra italo-turca contro l'Impero ottomano
(assenso e, in parte, appoggio, di Inghilterra e Francia)
5 ottobre, sbarcano a Tripoli in Libia 1.732 uomini comandati dal
Capitano di Vascello
Umberto
Cagni.
17
ottobre, sbarco a Homs.
18
ottobre, sbarco a Bengasi.
25
ottobre, sbarco a Derna guidato dal comandante Vittorio Italico
Zupelli.
4
dicembre, occupazione di Ain Zara a 10 km da Tripoli.
1912
gennaio
occupazione di Gargaresc a 6 km da Tripoli.
26
aprile viene occupata l'isola di Stampalia nel Dodecaneso.
1
maggio, occupazione delle rovine di Leptis Magna.
2
maggio vengono occupate le isole di Scarpanto, Caso, Piscopi, Nisiro,
Calimno, Lero,
Patmos,
Coo, Simi e Calchi nel Dodecaneso.
1
agosto 1912, occupazione di Uanle Uen in Somalia.
18
ottobre, Col Trattato di Ouchy viene riconosciuta l'occupazione
italiana del Dodecanneso e della
Libia.
1913
19
luglio, occupazione di Bur Acaba e di Iscia Baidoa in Somalia. Tutta
la Somalia Italiana è
occupata.
1914
Nasce
la Colonia del Dodecanneso con capoluogo Rodi.
30
ottobre 1914, occupazione dell'isola di Saseno in Albania
2
dicembre, parte la colonna Giannini da Gat per occupare Ghadames
Berlino 1884-85: la spartizione dell’Africa
UNIVERSITÀ
DI P ISA , CORSO DI LAUREA DI SCIENZE PER LA P ACE
Materiali
di studio per l’insegnamento di “Europa
e mondo dall’età moderna all’età contemporanea”
(prof.
Marco Della Pina)
Diretta conseguenza della crescita dell’economia
internazionale e dello sviluppo industriale è l’emergere, a
partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento, di forti tensioni
politiche tra le principali potenze europee. Lo sviluppo industriale,
che dal primo avvio in Inghilterra si è allargato alle nazioni
continentali, aumenta a dismisura la loro forza economica, facendo
crescere la competizione per l’allargamento delle sfere di
influenza, e trasforma i caratteri del colonialismo europeo. Da un
lato, i territori colonizzati, che sino ad ora hanno assicurato la
fornitura di materie prime e assorbito la popolazione in
sovrannumero, diventano importanti anche come mercati; dall’altro,
una crescente presenza militare e politica è considerata una
condizione necessaria per la tutela degli investimenti. L’espansione
coloniale si trasforma così in uno dei fattori decisivi delle
relazioni internazionali, e parallelamente si intensificano le sue
ripercussioni sulla politica interna dei paesi colonizzatori.
Sull’esempio della Gran Bretagna, che dal 1877
ha rafforzato i legami politici e istituzionali con i suoi domini
d’oltremare, tutte le potenze europee puntano a dare un assetto
“imperiale” alle loro relazioni con i paesi extraeuropei nei
quali hanno in precedenza conquistato possedimenti o acquisito un
forte potere di influenza a scopi economici o strategico-commerciali.
Tale tendenza comporta ovunque l’esaltazione dei sentimenti di
potenza nazionale e di superiorità della razza bianca. Il carattere
decisivo che distingue gli anni dal1880 fino alla prima guerra
mondiale dal periodo precedente non va dunque individuato
semplicemente nell’inedita estensione geografica raggiunta
dall’espansione coloniale, che pure giunge a interessare quasi la
metà della superficie terrestre, ma piuttosto nelle nuove forme
assunte dal dominio coloniale stesso. Da questo punto di vista, la
caratteristica principale è la tendenza da parte delle potenze
europee a pianificare la spartizione del mondo e ad accordarsi a
tavolino sulla creazione di sfere di influenza, nel tentativo di
risolvere sulla base di negoziati diplomatici gli immancabili
conflitti derivanti dal sovrapporsi delle rispettive direttrici di
espansione coloniale.
La manifestazione più eclatante delle tendenze
imperialistiche interessa l’Africa.
Ancora intorno
al 1840 la conoscenza del continente africano da parte degli europei
è assai imprecisa, e
del tutto ignota risulta la maggior parte delle zone interne. Negli
anni tra il 1850 e il 1870 una
serie di spedizioni geografiche – guidate da esploratori come David
Livingstone ed Henry Stanley – hanno consentito di individuare le
sorgenti del Nilo e il percorso dei fiumi Congo, Niger e Zambesi.
Frizioni sulla conquista delle regioni africane cominciano a emergere
nel 1877, quando il governo britannico della provincia del Capo,
nell’Africa del Sud, decide di annettere lo Stato minerario e
diamantifero del Transvaal, governato da coloni boeri (di
origine olandese); il conflitto
anglo-boero sancisce, nel 1881, la sconfitta inglese e il
riconoscimento dell’autonomia del
Transvaal, che diviene repubblica Sudafricana. Tensioni
ancora più aspre si sviluppano nel 1882
tra Gran Bretagna e Francia in seguito
all’occupazione dell’Egitto da parte
di truppe del governo di Londra; la creazione di un
protettorato militare britannico sul
paese, giustificato dalla necessità di sedare la rivolta della
popolazione egiziana contro le pesanti
interferenze straniere, pone fine al controllo congiunto
anglo-francese sulle finanze egiziane e
soprattutto sul canale di Suez. La penetrazione
francese in Algeria (conquistata nel
1830), in Tunisia e dal Senegal verso il Niger, l’ingresso
di altre potenze nella competizione
coloniale (il Belgio cerca di affermare il proprio dominio
sul bacino del Congo scontrandosi con
interessi portoghesi e francesi sulla regione, mentre la
Germania acquisisce il controllo del Togo
e del Camerun, e poi del Tanganica in una zona
che ha già visto affermarsi il dominio
britannico su Kenya e Uganda) moltiplica le aree di
frizione.
Proprio in relazione al problema del Congo, il
Portogallo lancia la proposta di una conferenza
internazionale per la spartizione di
questa regione. La proposta viene immediatamente ripresa
dalla Germania con il cancelliere Bismarck
che aspira a proporre il governo tedesco come
arbitro delle rivalità internazionali. La
conferenza si apre a Berlino il 14 novembre 1884 e
vede la presenza di 14 potenze: Germania,
Austria-Ungheria, Belgio, Danimarca, Impero
Ottomano, Spagna, Francia, Gran Bretagna,
Italia, Olanda, Portogallo, Russia, Svezia. Si
scontrano due posizioni: da un lato
Bismarck intende garantire la libertà di navigazione e di
commercio in tutta la zona, dall’altro
il Portogallo, sostenuto dalla Francia, concepisce le
colonie come un monopolio commerciale
detenuto dalla metropoli. Alla fine, il 23 febbraio
1885, vengono approvati i punti seguenti:
- Ogni potenza europea presente sulla costa può
estendere il suo dominio verso l’interno
fino a dove incontra un’altra « sfera
d’influenza »( nozione che compare per la prima
volta in un trattato internazionale).
- Non vi può essere annessione se non per mezzo
dell’occupazione effettiva del
territorio. Viene quindi escluso il
principio dell’hinterland che permette l’annessione
automatica dell’interno sepmplicemente
occupando la zona costiera.
- Libertà di navigazione sui fiumi Niger e
Congo e libertà di commercio nel bacino del
Congo.
- Una risoluzione contro la schiavitù, che
divenne illegale, ma restò ampiamente
applicata in tutta l'Africa.
- La Conferenza prende atto dell’esistenza
dello Stato indipendente del Congo, potenza
sovrana e territorio di proprietà
personale del re Leopoldo II del Belgio (che diventerà
colonia belga nel 1908). La Francia si
vede riconosciuta l’autorità sulla riva destra del
fiume Congo.
La conferenza poneva
in tal modo fine agli effetti destabilizzanti
che l’espansione coloniale in Africa
minacciava di avere sulle relazioni internazionali.
(NB: questa affermazione è da valutare
criticamente. La Conferenza di Berlino non
mette fine agli effetti destabilizzanti
della competizione coloniale, semplicemente li
procrastina nel tempo, Cioè rinvia la
prima guerra mondiale di circa vent'anni! In sostanza c'è da capire
come la logica dell'espansione coloniale e imperialista presupponga
la saturazione dello spazio libero e la successiva necessità di
estendere il proprio dominio nello spazio del concorrente, con la
conseguenza del conflitto tra grandi potenze.)
Con due importanti conseguenze: da una parte lo
spostamento delle tensioni e dei conflitti d’interessi europei
fuori dell’Europa, con
il parallelo tentativo di ristabilire gli equilibri di potenza
attraverso una frenetica “corsa” dei
diversi paesi alla colonizzazione militare ed economica del mondo;
dall’altra la trasformazione
del concetto stesso di colonialismo, che da sistema di egemonia
prettamente commerciale
passa a indicare il controllo politico diretto sulle colonie e lo
sfruttamento massiccio
delle loro risorse. Le regioni sottoposte al controllo europeo
diventano colonie, oppure
protettorati, con locali governi-fantoccio sostenuti dal paese
dominante, la “madrepatria”.
La ricerca di nuovi mercati non è più limitata solamente a imprese
e compagnie, ma
diventa una politica nazionale sostenuta fortemente dagli Stati
centrali, finanziata
con fondi pubblici e gestita da appositi apparati amministrativi.
Ovunque, gli europei
investono somme crescenti di denaro, ricavano quantità sempre
maggiori di materie prime,
impongono i loro modelli culturali e politico-istituzionali, guidando
la politica economica
e la vita interna dei paesi dominati. Gli obiettivi
economico-produttivi dell’imperialismo
europeo si confondono peraltro molto spesso con l’affermazione di
una presunta
“missione civilizzatrice” dei bianchi, che avrebbe dovuto portare
la civiltà alle popolazioni
indigene, ritenute ben lontane dal raggiungerla.
Alcuni fattori sono stati determinanti nel
consentire una occupazione territoriale dell'Africa
che includesse anche le zone più interne:
- Malattie:
verso la seconda metà dell'Ottocento la mortalità degli occidentali
in Africa, legata
a malattie, è scesa da un 25-50% al 5%, misura comunque
considerevole, grazie alla
scoperta delle proprietà antimalariche del chinino; altre conoscenze
riguardo alla gestione
delle malattie hanno consentito di porre un freno alla mortalità
estremamente elevata
dovuta alle malattie tropicali.
- Armi:
è in questi anni che si riscontra il maggior gap tecnologico tra i
vari paesi africani
e l'occidente; con la sostituzione del moschetto con i più efficaci
fucili (a percussione
e poi a retrocarica) ed il miglioramento delle tecnologie
dell'artiglieria, l'Occidente
aumenta il vantaggio tecnologico nei confronti del continente
africano.
- Esplorazioni:
dal 1850 vari paesi occidentali finanziano numerose esplorazioni
geografiche ed istituti geografici per
acquisire informazioni sulle parti più interne
dell'Africa che erano totalmente
sconosciute. Le spedizioni geografiche (famosi
esploratori furono Livingstone, Burton,
Stanley e Brazzà) si avventurarono in zone
sconosciute, scoprendo aree fertili e miti
(i grandi laghi), e fornendo conoscenze
geografiche, culturali ed economiche di
varie regioni remote.
- Giustificazione
morale e intellettuale: un valido
contributo alla corsa per la spartizione
dell'Africa arrivò dal mondo
intellettuale, che fornì, grazie al razzismo
pseudoscientifico suffragato dai
contemporanei studi di biologia, genetica,
antropologia etc., il pretesto di fornire
civilizzazione e conoscenze alle popolazioni
africane, che in quanto meno evolute, non
erano in grado di accedere autonomamente
alla civiltà.
NB: un ruolo
importante lo svolgono anche le missioni
di evangelizzazione. Questo processo
combina la tecnica dell'esplorazione geografica con quello della
civilizzazione.
Per concludere, l’Africa è l’area che fa
maggiormente le spese di questa competizione tra le
nuove potenze industriali europee. La
Conferenza di Berlino (1884-1885), si svolse sotto
l’ideologia che assegnava solo alle
potenze europee e ai popoli bianchi d’oltreoceano il diritto
alla sovranità: le altre aree erano
considerate territori vuoti liberamente occupabili e spartibili.
La divisione del continente africano fu fatta
sulla base di una terribile violenza geografica e
ideologica, seguendo cioè le coordinate
geografiche o il corso dei fiumi e l’orografia, ma non
tenendo minimamente conto delle
caratteristiche storiche, culturali, antropologiche,
economiche dei popoli che vi abitavano.
Intere formazioni nazionali vennero così smembrate,
mentre altre, da sempre rivali, vennero
costrette a convivere, scatenando contrasti sanguinosi
che stanno anche alla radice dei conflitti
del nostro secolo. L’Africa diventò uno spazio
“europeo”.
Scramble for Africa (1885 – 1914)